giovedì 26 gennaio 2017

GIORNO DELLA MEMORIA: I LIBRI DEI MIEI RICORDI

Tanta è la produzione- testimonianza di un evento ancora così vivo nel nostro animo, struggente, straziante e così incomprensibile.
Tra l'adolescenza e la giovinezza ho letto "Il diario di Anna Frank, Olocausto, In nome dei miei, Se questo è un uomo, La tregua, Se non ora, quando? Il giardino dei Finzi-Contini, Dossier Odessa", da adulta aggiungo "Il pianista, Storia di una ladra di libri".
Ma nel mio cuore resta "In nome dei miei", di Martin Gray. La vita, la lotta, la cattura, la fuga, la perdita della famiglia di origine, la rinascita, l'amore, la morte della famiglia, la rinascita e l'abnegazione verso il prossimo per trovare ancora una volta una ragione per vivere. In nome dei suoi.

Quando ho visitato il Museo e la Sinagoga di Roma ho provato una profonda emozione: era un po' come entrare in un mondo intriso di un dolore antico, come sentire le voci di quelli che avevano gridato al mondo la loro sofferenza inaccettabile per ogni essere umano, per molto tempo inascoltati.
Perché la Memoria?
Perchè è successo ancora, altre volte: è successo nella ex Jugoslavia, a pochi passi da noi, poco tempo fa. E' successo a Zlata (Il diario di Zlata) come ad Anna Frank e a tutti i milioni di bambini volati come polvere nel cielo.
Succede ogni volta che qualcuno si arroga il diritto di decidere della libertà, della vita e dell'anima degli altri.
Risultati immagini per il bambino del ghetto di varsavia

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